Che le cose nel Kenya nordoccidentale non andassero bene era noto, ma che a questioni per certi versi rurali ne seguisse un agguato di così becera violenza, nessuno poteva immaginarlo. Soprattutto poi ai danni di un personaggio del calibro di Kuki Gallmann, nota scrittrice ed attivistaper l’ambiente, le cui battaglie hanno salvato dal peggio ambiente ed animali. La donna, 73enne keniota di origini italiane,è rimasta gravemente ferita dopo essere stata colpita nel ranch che dirige in Kenya, il ’Laikipia Nature Conservancy’, nel centro del Paese. A dare notizia dellagguato teso alla scrittrice è stata Paula Kahumbu, direttrice dell’organizzazione Wildlife Direct Le prime avvisaglie di una pericolosa situazione, prossima allescalation seguita, risalgono allo scorso marzo, quando, alcuni allevatori di bestiame erano stati accusati di aver appiccato un incendio che aveva distrutto un cottage di lusso oltre a vari ettari di vegetazione nel ranch della Gallmann, 400 kmq. Allevatori senza scrupoli che in pochi mesi, causa la siccità che minacciava le decine di migliaia di bestiame, hanno letteralmente invaso le fattorie e le riserve di Laikipia alla ricerca di pascoli. La situazione è quindi precipitata scadendo in una violenta battaglia fra i proprietari terrieri e gli allevatori, causando almeno una decina di vittime. La Gallmann è stata ferita allo stomaco e, caricata su un elicottero militare è stata ricoverata durgenza Nairobi, dove versa in gravi condizioni. I media locali hanno riferito che ad attentare allitaliana sarebbero stati alcuni allevatori i quali, conoscendo le sue abitudini, si sono appostati per poi colpirla, mentre era con la sua jeep intenta a fare il giro del suo ranch. Intervistato dal quotidiano ’Daily Nation’, il funzionario della polizia, Ezekiel Chepkwony,ha affermato che “Ufficiali della sicurezza sono riusciti a bloccare alcuni pastori, ferendoli, mentre stanno dando la caccia ad altri”.
M.